Non si sente nulla. Pensi che sarà il vetro che protegge la balconata che si affaccia sul salone del Planibel di La Thuile. E invece no. Anche spostandosi, non cambia nulla. Oltre seicento ragazzi delle superiori (accompagnati da qualche adulto o professore) riempiono le file di poltroncine senza fare il minimo rumore, pronti per l’inizio dell’Equipe di Gioventù Studentesca. Di solito c’è una musica ad accompagnare l’ingresso. Un Beethoven, uno Chopin… Stavolta no.
Sono gli ultimi scampoli di vacanza e per tutti, tra qualche giorno, ricomincerà la scuola. E poiché qui si arriva da tutta Italia (e non solo) chissà, dopo settimane o mesi che non ci si vede, quante cose avranno da raccontarsi. E invece nulla. Tutti in silenzio. Anzi, tutti in attesa. Perché non possiamo abituarci al fatto che ci sia la musica all’ingresso, perché non è un accessorio estetico, perché si possa godere anche di questa, come viene spiegato poco prima che le note dell’Incompiuta di Schubert riempiano il salone. Ora hanno un sapore diverso, un suono interessante, un volto amico...

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