I chiostri della Cattolica di Milano.

CONVEGNO Nella scuola, con un senso

Sabato 6 febbraio la Cattolica di Milano apre le porte all'associazione "Il rischio educativo" per il convegno annuale. Dal titolo “Realismo, ideologia, scetticismo nella scuola e nell'educazione”
Mario Riboldi

Il 6 febbraio, si terrà, presso la sede dell’Università Cattolica di Milano e in collegamento con la Fondazione Karis di Rimini, il convegno organizzato dall’associazione “Il rischio educativo” sul tema “Realismo, ideologia, scetticismo nella scuola e nell’educazione”.
Il convegno prevede relazioni di Francesco Botturi, docente dell’Università Cattolica e del professor Giorgio Chiosso, dell’Università degli Studi di Torino, entrambi componenti del Comitato per il progetto culturale della Cei, che recentemente ha pubblicato un proprio rapporto-proposta sull’educazione e sulla scuola, nel volume: La sfida educativa, edizioni Laterza. Mario Mauro, parlamentare europeo, illustrerà e commenterà, quindi, gli indirizzi per la scuola definiti o in gestazione da parte dell’Unione Europea. In apertura Onorato Grassi ricorderà il contributo alla linea e alle attività dell’Associazione di don Giorgio Pontiggia.
Il convegno si rivolge primariamente alle scuole paritarie. Vi parteciperanno 1.500 insegnanti provenienti da oltre cento scuole di tutta Italia, dalla materna al liceo, che da anni lavorano “in rete”. Di questo intenso lavoro, il convegno annuale dell’associazione è divenuto un appuntamento importante, sia per le scuole nel loro insieme sia per i singoli insegnanti.
Giunti alla XI edizione (fino al 2006 sono stati organizzati dal Coordinamento Culturale delle Scuole Libere), i convegni dell’associazione hanno suggerito agli insegnanti, ma anche a gestori di scuole e studenti, tematiche culturali, proposte metodologiche, esperienze significative. Gli ultimi convegni in particolare – dal 2007 ad oggi – risultano indicativi della proposta e del metodo che l’associazione contribuisce a sostenere nelle scuole associate e, più in generale, nella scuola italiana.
Ripercorrendo il tragitto, nel 2007 il convegno dal titolo “Il rischio educativo nella scuola”, ripercorse i fondamenti della proposta tracciata da don Luigi Giussani ne Il Rischio educativo e in altre sue opere verificandone la validità non solo “ispirativa”, ma metodologica e di impostazione rispetto alle dinamiche dell’insegnamento e dell’apprendimento.
Nel 2008 il tema “Una scuola che insegna a ragionare: il metodo dell’esperienza” sottolineò il valore conoscitivo dell’esperienza. Libera da riduttivismi, l’esperienza è la strada per la conoscenza autentica della realtà (che, appunto, “si rende evidente nell’esperienza”) e per il coinvolgimento del soggetto, educante e da educare, nel processo di.
La consapevolezza che tale esperienza educativa si svolge in un contesto culturale e sociale storicamente definito portò al convegno del 2009, nel quale fu messa a tema la mentalità dell’uomo moderno nella società occidentale e le categorie che formano la cultura in cui vive. Al testo Il rischio educativo si aggiunse così La coscienza religiosa nell’uomo moderno, come ipotesi interpretativa della condizione umana e del modo di intendere la vita nella cultura contemporanea, con stretto riferimento alla sua trasmissione attraverso l’insegnamento scolastico.
Il convegno del 2010 prosegue nella direzione tracciata e mette a tema la finalità della scuola, prendendo in esame tre modelli storicamente affermatisi della sua funzione e fisionomia: il modello ideologico, caratterizzato da una visione forte della società e dell’individuo e teso alla formazione di un soggetto socialmente funzionale; il modello scettico, definito dalla sottolineatura dell’aspetto critico, soprattutto nei confronti dei contesti e delle tradizioni di appartenenza e teso a destabilizzare certezze e consuetudini in vista di una promessa capacità critica di giudizio; e il modello realista, nel quale l’educazione e l’istruzione si fondano sul rapporto, conoscitivo e affettivo, con la realtà.
Su queste tematiche i relatori delineeranno, senza schematismi e in riferimento all’attuale riflessione in campo educativo, con attenzione anche alla prospettiva europea, una figura di scuola libera, tesa al bene dell’alunno.