Farhad Bitani con i ragazzi di Abbiategrasso.

Un sabato pieno di umanità

Due incontri in un giorno, per alcuni ragazzi di Abbiategrasso. Con Francesco Fadigati e Farhad Bitani, entrambi scrittori e «uomini eccezionali che hanno parlato al loro cuore». Tanto da fargli dimenticare la campanella dell'intervallo...

Sabato 11 febbraio è stata una giornata da brividi. Si parte sabato mattina, alle 9, nell'Auditorium dell'IIS Bachelet di Abbiategrasso: davanti a centocinquanta studenti e studentesse Francesco Fadigati presenta il suo romanzo Da questi luoghi bui. Sono due ore senza un attimo di respiro, segnate da un silenzio curioso e teso. Da una parte una passione incalzante e piena di fascino, dall'altra, una domanda vibrante che poi si esprime in tante altre inesauribili, tanto che nessuno si accorge che è suonata la campanella dell'intervallo, cosa sacra in una mattinata di scuola. Sabato, invece, no: più importante dell'intervallo era quello che stava accadendo, un fiotto incontenibile d'umanità, la percezione di stare in rapporto con qualcosa che finalmente riguardava la vita, la sensazione di essere presi sul serio, per il desiderio di felicità che vibra nel cuore.

Nel pomeriggio al Cascinello, una casa dove da anni vivono insieme alcune famiglie, un nuovo incontro: a trovare i ragazzi e le ragazze abbiatensi arriva Farhad Bitani, il grande amico afghano che al Bachelet era già stato l'anno scorso a presentare il suo libro L'ultimo lenzuolo bianco e con cui, proprio da quel giorno, è iniziata un'amicizia che fa guardare l'uno all'altro con una attesa di novità sempre viva, sempre reciproca. È una merenda semplice, un buon thè e una fetta di torta, ma attraversata da un dialogo intenso in cui viene fuori, anche lì, l'emergenza del cuore, la certezza di quel «punto bianco», come lo chiama Farhad, che apre lo sguardo ad un orizzonte sempre più ampio, in cui ci si sente abbracciati da una tenerezza infinita.

È stato un sabato pieno dell'umanità di Francesco e Farhad. Ma ciò che mi colpisce e commuove sono proprio i ragazzi che ho incontrato e rincontrato. Sul loro volto era impresso quello che accadeva. Sono proprio loro quello che è accaduto: le loro domande ridestate, la loro attenzione, viva come mai, la loro sensibilità al bello e al vero improvvisamente esplosa, la loro ricerca del positivo più forte di tante cose negative e di tanti ostacoli... Questo è ciò che è accaduto, in questa giornata stupenda. Sono accaduti loro, ognuno di loro, segno che i giovani d'oggi ci sono, portano dentro il cuore una promessa incontenibile, e quando incontrano un uomo che li prende sul serio scoppiano di vita, si accendono e bruciano d'umano.

Questo è accaduto in questo sabato da brividi, abbiamo incontrato due uomini eccezionali, una eccezionalità mostrata anche dal cuore ridestato dei ragazzi e delle ragazze che non si sono limitati ad ascoltarli, ma che si sono coinvolti con loro due perchè hanno avvertito un abbraccio che riguardava la loro vita.

Gianni, Abbiategrasso (Milano)