<em>Alessandro III</em>, di Spinello Aretino, Siena.

ALESSANDRO III Un uomo tenace in difesa della Chiesa

Continua la serie su alcuni tra i più significativi pontefici della storia. In questa puntata, la vicenda di un Papa che fece di tutto per proteggere il clero. Fino a sfidare lo stesso imperatore...
Eugenio Russomanno

Un’ottima introduzione alla figura e al pontificato di papa Alessandro III (1159-1181) sono le parole dello storico August Franzen: «Quando l’imperatore Federico I Barbarossa volle ripristinare l’idea della supremazia del potere imperiale, scoppiò una nuova lotta fra imperium e sacerdotium. I diritti del papato furono difesi dal tenace pontefice Alessandro III (1159-1181) e la lotta si trascinò accanitamente per ben vent’anni: dalla dieta di Besançon, del 1157, fino alla pace di Venezia del 1177. Quattro antipapi imperiali, guerre e spargimento di sangue caratterizzarono questo infelice conflitto, che causò molti lutti alla cristianità. Si arrivò, finalmente, alla pace e l’imperatore fu liberato dalla scomunica che Alessandro gli aveva inflitto fin dal 1160».
Orlando (Rolando) Bandinelli nacque a Siena verso il 1100. Fu un illustre professore di diritto a Bologna: come maestro di diritto canonico e poi di teologia e come studioso di Abelardo, Bandinelli influenzò in modo notevole le dottrine giuridiche del tempo. I principali frutti del suo lavoro di questo periodo furono compendiati in due opere: lo Stroma e le Sententiae; come ricorda Marco Falorni, la parola “transustanziazione”, destinata in seguito a notevole fortuna nelle dottrine eucaristiche, si trova per la prima volta in queste opere.
Cardinale diacono nel 1150, cardinale presbitero nel 1151, cancelliere nel 1153 ed infine consigliere di papa Adriano IV, nella dieta di Besançon (1157) ebbe il primo scontro con Federico I Barbarossa. Morto Adriano IV, la maggioranza dei cardinali elesse papa Rolando Bandinelli (7 settembre 1159), che prese il nome di Alessandro III. Il Barbarossa colse l’occasione di un dissidio interno alla Chiesa per appoggiare un antipapa, Vittore IV. Vittore scomunicò Alessandro, Alessandro scomunicò Vittore e anatematizzò il Barbarossa. Gli episcopati e gli ordini monastici si riunirono a Tolosa alla presenza di Enrico II d’Inghilterra e di Luigi VII di Francia e si dichiararono a favore di Alessandro. Iniziava così una nuova lotta tra Impero e Chiesa, che avrebbe visto il succedersi tra l’altro di ben quattro antipapi: Vittore IV, Pasquale III, Callisto III, Innocenzo III.
Nel dicembre 1167 fu costituita la Lega Lombarda, per combattere lo strapotere di Federico Barbarossa: papa Alessandro la appoggiò «per l’onore e la libertà dell’Italia e la dignità della Chiesa». Una città appena fondata fu denominata in suo onore Alessandria. Federico fu sconfitto dalla Lega Lombarda nella battaglia di Legnano il 29 maggio 1176: iniziarono così le trattative tra Chiesa e Stato che si conclusero con la pace di Venezia (24 luglio 1177), con la quale l’imperatore si impegnava a riconoscere Alessandro come legittimo papa in cambio del ritiro della scomunica.
Alessandro III dal 5 al 19 marzo 1179 presiedette l’importante III Concilio Lateranense: ora nelle votazioni papali occorreva la maggioranza dei due terzi dei cardinali, come accade ancora oggi; si promuovevano le università; si esortavano le cattedrali a organizzare scuole; si davano disposizioni per la persecuzione degli eretici.
Nel Grande dizionario illustrato dei Papi, John Kelly scrive: «Alessandro, primo fra i papi, fu un grande legislatore e molte delle sue deliberazioni furono incorporate nei codici posteriori del diritto canonico. Si mantenne fedele alla tradizione riformista: uno dei suoi provvedimenti più caratteristici fu l’effettiva abolizione del diritto di avere ecclesiae propriae... Personalmente aveva una chiara visione di ciò che sarebbe stato necessario realizzare, ma preferiva adattarsi a soluzioni pacifiche finché non ledessero gli interessi sostanziali della Chiesa... Bisogna riconoscergli il merito di aver impedito a Federico di ridurre la Chiesa a una condizione di assoluta dipendenza».
Giovanni Paolo II si rivolge ai pellegrini di Alessandria il 14 novembre 1981, nell’ottavo centenario della morte del grande Papa, morto a Civita Castellana (Viterbo) il 30 agosto 1181, con le seguenti parole: «I pellegrini di Alessandria sono venuti a Roma per celebrare con particolare solennità un avvenimento di natura e di portata ecclesiale. L’ottavo centenario della morte di Alessandro III, il Papa in cui onore fu costruita la città avendo accettato di presiedere alla celebre Lega Lombarda contro l’imperatore Federico Barbarossa, ci fa riandare con la memoria ad un periodo assai difficile e complicato della storia della Chiesa. Il cardinale Rolando Bandinelli di Siena, dotto teologo ed insigne giurista, divenuto pontefice il 7 settembre 1159, ebbe una ben pesante croce da portare: il suo lungo pontificato fu contrassegnato dalle continue lotte contro l’imperatore per salvaguardare i diritti della Chiesa, dallo scisma che perdurò con la successione di ben quattro antipapi, dalla corruzione che serpeggiava in ogni luogo, dalle frequenti guerre che spargevano miserie, crudeltà, persecuzioni. Ma alla fine l’imperatore si sottomise ad Alessandro III, si fece pace nella Chiesa e il Papa, tornato definitivamente a Roma ebbe modo di convocarvi il Concilio Lateranense III, l’undicesimo Concilio Ecumenico. Questo periodo di storia turbinoso e drammatico, ormai così lontano, ci insegna tuttavia ad essere sempre ed ovunque portatori di pace».