Stefano IX.

STEFANO IX L'ultimo tedesco prima di Ratzinger

Continua la serie su alcuni tra i più significativi Papi della storia. Un uomo che continuò l'opera di riforma della Chiesa. E, per quanto breve, nel suo pontificato lottò contro le eresie del tempo
Eugenio Russomanno

Federico di Lorena, abate di Montecassino, fu eletto al soglio pontificio il 2 agosto 1057, con il nome di Stefano IX. Il curriculum vitae di Stefano faceva sperare nella continuazione dell’opera di riforma della Chiesa: era stato canonico e arcidiacono nella città di Liegi sotto l’autorità di vescovi riformatori; il papa riformatore Leone IX lo portò con sé a Roma: ne fece uno stretto collaboratore e lo nominò cancelliere e bibliotecario della chiesa romana; Federico accompagnò papa Leone nella campagna militare contro i Normanni presenti nell’Italia meridionale e fu uno degli ambasciatori del Papa a Costantinopoli nel 1054, all’epoca dello scisma tra Chiesa d’Occidente e Chiesa d’Oriente.
Nel 1055 si fece monaco a Montecassino e successivamente Papa Vittore II lo avrebbe fatto eleggere abate del celebre monastero (23 maggio 1057).
Come osserva nel Grande Dizionario dei Papi lo storico John Kelly, durante il suo breve pontificato Stefano si adoperò per favorire la riforma. Per esempio, come abate di Montecassino, promosse l’osservanza corretta della Regola di San Benedetto; fece spazio a san Pier Damiani, ottimo sostenitore della riforma della Chiesa, nominandolo cardinale; si circondò di persone che condividevano la riforma: Umberto di Silva Candida, nominato suo cancelliere, e Ildebrando di Soana, suo intimo consigliere; si interessò alla patarìa milanese, il movimento religioso e politico sorto a Milano nella seconda metà del secolo XI contro la simonia (l’assegnazione di dignità e cariche ecclesiastiche in cambio di pagamenti in denaro o terreni) e il nicolaismo (il matrimonio dei sacerdoti).
Morì a Firenze il 29 marzo 1058 e fu sepolto in Santa Reparata. Essendo già molto malato prima di lasciare Roma, aveva fatto promettere al clero e al popolo che, nel caso della sua morte, non sarebbe stato eletto un successore fino al ritorno di Ildebrando dalla Germania: il cardinale Ildebrando era stato inviato in Germania per indurre Enrico IV a far cessare il traffico delle dignità e delle cariche ecclesiastiche.
È stato l’ultimo papa tedesco, fino all’elezione di Benedetto XVI.