Papa Damaso.

DAMASO Un Papa armato che "incantava" le matrone

Continua la serie su alcuni tra i più significativi pontefici della storia. Nell'ottava puntata, la vicenda di un uomo che difese la fede dalle eresie e affermò il primato del Vescovo di Roma...
Eugenio Russomanno

Damaso, contemporaneo di grandi personalità nella storia della Chiesa come Ambrogio di Milano, Agostino di Ippona e Girolamo di Stridione, cui fu legato in vario modo, nacque a Roma nel 305 e fu diacono durante il pontificato di Liberio. Morto il Papa (24 settembre 366), scoppiarono violenti disordini per la scelta del successore. Il clero si divise in due gruppi: alcuni elessero il diacono Ursino, altri Damaso, consacrato nella Basilica di San Giovanni in Laterano l’1 ottobre 366.
La lotta tra le due fazioni non cessava, così Damaso, primo Papa a ricorrere alle armi e al potere civile per difendersi dagli avversari, chiese aiuto al prefetto di Roma che allontanò Ursino dalla città. Tra le prime mosse del nuovo Papa, ricordiamo l’apertura all’aristocrazia romana: «Il suo splendido stile di vita e la sua magnifica ospitalità contribuirono ad abbattere i pregiudizi delle famiglie pagane aristocratiche contro i cristiani», scrive John Kelly nel Grande Dizionario Illustrato dei Papi. Damaso venne così soprannominato «incantatore di matrone».
Fedele assertore del credo niceno ed energico nemico delle eresie, combatté l’arianesimo, il priscillianismo, l’apollinarismo, il macedonianismo. Ma soprattutto, come poi i suoi successori Siricio (384-399) e Innocenzo I (402-417), Damaso affermò con grande energia il primato del Vescovo di Roma, come diretto successore di san Pietro e legittimo erede del passo dal Vangelo di Matteo: «Tu sei Pietro e su questa pietra io edificherò la mia Chiesa...». Con Damaso il primato della Sede Apostolica non si basava sulla delibera di un concilio - come poteva accadere allora - ma sulle parole di Gesù Cristo. Il suo contemporaneo sant’Ambrogio di Milano avrebbe affermato: «Ubi Petrus, ibi Ecclesia».
Durante il suo pontificato, l’imperatore Graziano (375-383), nella parte occidentale dell’Impero, e Teodosio (379-394), in quella orientale, elevarono il cristianesimo a religione privilegiata dell’Impero romano (391). «Nell’anno 380 un editto imperiale fece obbligo a tutti i sudditi di accettare quella religione che il santo apostolo Pietro aveva tramandato ai romani e che Papa Damaso (a Roma) e il vescovo Alessandro (ad Alessandria) seguivano», scrive August Franzen nella Breve storia della Chiesa. Forse proprio il forte impulso dato da Papa Damaso al primato del Vescovo di Roma spiega le parole del Kelly secondo cui egli «non diede alcun contributo alla costruttiva distensione che si stava avviando fra Oriente ed Occidente».
Storicamente fu il primo Papa «esploratore ed archeologo» delle catacombe romane, da lui consolidate e restaurate per promuovere la tradizione della Chiesa ed in particolare il culto dei martiri: egli stesso compose epigrammi in onore di martiri e Papi del passato, facendoli incidere su lastre di marmo.
Chiamò a Roma san Girolamo, che dal 382 al 385 visse alla corte pontificia, attendendo per volere del Papa a una revisione del testo latino della Bibbia in base agli originali greci: così nacque quella che in seguito venne detta Vulgata. Morì l'11 dicembre 384 e la sua festa si celebra l'11 dicembre.