Papa Cornelio.

CORNELIO L'abbraccio ai caduti

Continua la serie che Tracce.it dedica ad alcuni tra i più significativi Papi della storia. Nella quarta puntata, la vicenda di un uomo «privo di ambizioni, sempre al servizio della Chiesa»
Eugenio Russomanno

Siamo intorno alla metà del III secolo. La Chiesa, per vari motivi, è sede vacante, guidata collegialmente dal clero sotto l’influenza del presbitero Novaziano. Fino a quando nel marzo 251 viene eletto papa Cornelio, un presbitero romano di origine patrizia: «Un uomo che il suo contemporaneo Cipriano, vescovo di Cartagine, descrisse come un prete privo di ambizioni, che aveva servito la Chiesa, passando per tutti i gradi, anche minori, della gerarchia», osserva John Kelly nel Grande Dizionario Illustrato dei Papi. Novaziano, deluso, per tutta risposta si fece eleggere Papa da un piccolo gruppo di sostenitori.
Cornelio e Novaziano non concordavano soprattutto sulla questione dei cosiddetti “lapsi”, coloro che durante la persecuzione di Decio (249-251) avevano abiurato la fede cristiana. Si legge nella Breve storia della Chiesa di August Franzen: «Sulla questione di riammettere o meno in seno alla Chiesa questi apostati (lapsi, letteralmente “caduti”) si accese un grave conflitto. A Roma il presbitero Novaziano si mostrò particolarmente rigido nel rifiutare il perdono agli apostati e venne in conflitto con papa Cornelio, che usò invece clemenza verso di essi». Tra i sostenitori di papa Cornelio, i potenti vescovi Cipriano di Cartagine e Dionigi di Alessandria, che gli assicurarono così l’appoggio dei vescovi africani e di quelli orientali. Nel 251, un sinodo romano di 60 vescovi scomunicò Novaziano: «Il rigorismo fanatico è sempre stato la caratteristica principale di tutte le eresie e di tutte le sette. Nel difendersi da queste tendenze rigoristiche e restrittive, la Chiesa ha sempre conservato la sua cattolicità, adempiendo integralmente al mandato di Cristo», osserva Franzen.
Quando il nuovo imperatore Treboniano Gallo (251-253) sollevò una persecuzione contro i cristiani, Cornelio fu arrestato e confinato a Centumcellae (Civitavecchia), dove ricevette una calorosa lettera di comunione da Cipriano. Qui morì nel 253. Il corpo fu sepolto nel cimitero di Callisto (le catacombe di san Callisto): l’iscrizione sulla sua tomba è il primo epitaffio papale scritto in lingua latina. Secondo san Girolamo, Cornelio e Cipriano morirono nello stesso giorno, seppure di anni diversi. Così il 16 settembre la Chiesa fa memoria di Cornelio, papa, e Cipriano, vescovo.