La nuova raccolta del Banco Farmaceutico.

Una medicina che fa la differenza

Da Roma arriva fino al Meeting di Rimini. È l'ultima campagna del Banco Farmaceutico. Una raccolta che riguarda i farmaci acquistati dalle famiglie che poi non vengono utilizzati. Lotta allo spreco? Non solo: «È una educazione alla carità»
Elena Fabrizi

L’appuntamento è al Meeting di Rimini 2013, dove ritroveremo ancora, come di consueto, nel padiglione della Cdo, lo stand del Banco Farmaceutico. Quest’anno con una novità in più. Si tratta dell’attività di recupero dei farmaci validi non scaduti donati dai privati, proposta a tutti i visitatori della Fiera.

L’iniziativa è nata in aprile a Roma e ha visto una collaborazione con 43 farmacie comunali e l’Ama, l’azienda che gestisce i servizi ambientali nella Capitale. Da qui come, in un domino, l’iniziativa si è diffusa in tutto il Paese: Milano, Verona, Torino sono pronte a partire, mentre la regione Marche ha varato una legge apposita. La raccolta prevede la donazione gratuita di un farmaco valido, cioè, con una scadenza non inferiore agli otto mesi e con una confezione integra. Il farmacista che raccoglie il medicinale ha la responsabilità di controllare che queste norme vengano rispettate. Il Banco Farmaceutico, a questo punto, organizza il sistema e si fa intermediario tra farmacie ed enti convenzionati, affinché i prodotti arrivino a chi ha bisogno ma non può permetterseli.

«A Roma, l’80% dei farmaci recuperati era composto da scatole integre. Abbiamo ipotizzato che la gente prevalentemente tenesse in casa farmaci mai aperti», dichiara Marco Malinverno, direttore del Banco. E aggiunge alcuni dati interessanti: «Il Ministero dell’Economia ha dichiarato che in Italia sei famiglie su dieci buttano ogni anno dieci scatole di farmaci ancora utilizzabili e che il 61% delle famiglie ha un valore pari a duecento euro di farmaci mai aperti nel proprio armadietto dei medicinali». Per il Banco Farmaceutico l’educazione alla carità rimane un nodo cruciale del suo operato, e ultimamente vuol dire anche «insegnare la gente a prestare attenzione, a non sprecare, soprattutto. Il fabbisogno richiesto di farmaci con la prescrizione medica da parte degli enti assistenziali più grandi è di almeno 2 milioni e mezzo di confezioni. Noi riusciamo a raccoglierne circa 400mila. Sempre più famiglie italiane sono in difficoltà economica e non riescono a pagare i ticket sulle medicine. Per questo si rivolgono agli enti assistenziali». Malinverno sottolinea come questa iniziativa, importante per sensibilizzare la lotta contro lo spreco, sia, più profondamente, un’ulteriore opportunità di “carità in opera”.

Dal buttare al donare, quindi. L’esperienza di Roma evidenzia la nascita di una catena della gratuità che coinvolge sempre più i farmacisti e il loro ruolo sociale. «Abbiamo iniziato con le farmacie comunali, ma molti titolari privati hanno chiesto di aderire». Al recupero da parte dei privati, si aggiungono le donazioni di farmaci da parte delle aziende durante la Giornata di Raccolta del Farmaco.
«Stiamo cercando di fare in modo che la raccolta possa arrivare in tutte le città. Se lo facessero tutti, potremmo addirittura portare i farmaci a molte missioni all’estero». Appuntamento al Meeting, dunque. Per continuare a sostenere questa catena donando un farmaco allo stand del Banco.

Per info: www.bancofarmaceutico.org