La Giornata di Raccolta del Farmaco.

Una medicina per la crisi

L'11 febbraio torna il Banco Farmaceutico in tutta Italia. Un'iniziativa nata a Milano nel 2000, ora presente in oltre ottanta province. Un gesto che aiuta i più poveri, ma non solo...
Davide Ori

Un anziano l'anno scorso ha donato mille euro al Banco Farmaceutico. Per gratitudine. Qualche anno prima si era ammalato e non aveva i soldi per curarsi. La raccolta di medicinali lo aveva aiutato. Così, appena ha potuto, è tornato a ringraziare. Questo e molti altri sono i frutti inaspettati di una semplice giornata che dal 2000 si ripete ogni anno. «Nella mia farmacia mi ha sempre colpito la disponibilità e la grande convinzione dei clienti, a cui i volontari del Banco si rivolgono con una grande discrezione», dice Stefano, farmacista a Genova: «Quando mi è stato proposto di organizzare la Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco (Grf), ho aderito immediatamente vivendo un rapporto interessante e per nulla scontato con i miei clienti, che in quell’occasione forse non mi vedono solo come un professionista del farmaco, ma come il tramite di una proposta che coinvolge tutti». Così i farmacisti rimangono sorpresi anche dai loro stessi clienti perché «viene fuori la loro esigenza di bene», conclude Stefano. Tutto questo è potuto nascere dall’iniziativa della Fondazione Banco Farmaceutico Onlus in collaborazione con la Compagnia delle Opere – Opere Sociali, che sabato 11 febbraio ripropone in tutta Italia la Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco.
Il gesto è semplice: recandosi nelle farmacie che espongono la locandina, si può acquistare e donare un farmaco da banco, che verrà poi ridistribuito ad enti assistenziali. Quest’anno l’iniziativa è presente in 3.500 farmacie sparse in 85 province e in più di 1.200 comuni e, nello stesso giorno, anche in Spagna e in Portogallo. «Ogni anno aumentano i nostri numeri e le province che aderiscono alla nostra proposta», spiega Marcello Perego, vicepresidente del Banco: «purtroppo c’è stato anche un incremento nel numero degli enti caritatevoli ad aver bisogno dei farmaci». Ma la raccolta non si ferma a quel solo sabato all’anno: «Stiamo sviluppando sempre più rapporti con le aziende farmaceutiche, che hanno iniziato a donarci medicinali che non possono essere messi in commercio nonostante siano di qualità ottima», continua Perego: «Questo filone è necessario perché non bastano più quelli raccolti nella GRF». Il gesto benefico spegne quest’anno dodici candeline. «Nonostante il gesto non sia nuovo», racconta Marcello: «Riemerge sempre la domanda: cosa sostiene la mia energia, la mia azione? E così riscopro il fattore che sostiene la mia attività: l’esperienza di positività e di carità cristiana che vivo nella mia vita. Solo per questo riproponiamo a tutti il gesto, anche in un periodo di crisi». Il numero dei volontari cresce di anno in anno e la positività nei loro volti non passa inosservata. Perché questo fascino nasce da un bisogno che è di tutti, come ricordava il Papa lo scorso 12 gennaio: «È un’esigenza di carità e giustizia che nei momenti difficili coloro che hanno maggiori disponibilità si prendano cura di chi vive in condizioni disagiate».
Ecco perché, conclude Marcello: «Un gesto semplice di gratuità e condivisione aiuta i più poveri e ridesta chi vi partecipa».
Per informazioni: www.bancofarmaceutico.org