I "Cavalieri di Sobieski" fanno il bagno a Portofino.

Affidati alla Madonna, col costume nello zaino

Un gruppo di ragazzi delle medie in gita a Portofino. Un panorama mozzafiato, la tradizionale focaccia ligure, un bagno prima di tornare. E alcuni amici che aiutano a non perdere «tutta questa bellezza»
Daniela Gritti

È settembre inoltrato. Il cammino dei “Cavalieri di Sobieski” (l’esperienza cristiana dei ragazzi delle scuole medie inferiori, ndr) è ricominciato. Vogliamo affidare a Maria questo nuovo inizio, vogliamo consegnarLe la nostra vita e la nostra compagnia. Per questo motivo, già da alcuni anni, si va in Liguria insieme ai ragazzi: c’è la Madonna della Guardia. E poi, cosa più del mare è capace di evocare la grandezza del nostro cuore, la Bellezza infinita che cerchiamo?

Ci troviamo nel piazzale di fronte alla scuola di Buccinasco (in provincia di Milano). Il cielo è coperto, l’aria frizzante. È autunno e quest’anno il tempo sembra essere più instabile del solito. «Al mare con questo tempo?», scherzano i genitori che hanno accompagnato i ragazzi al pullman, ironizzando sul fatto che abbiamo portato anche il costume da bagno. Forse non sanno che da alcuni giorni stiamo pregando san Giuseppe, un protettore potente che ha una preferenza per noi “Cavalieri”.

Si parte. Fin da subito ci si trova a discutere di quello che ci saremmo aspettati dalla giornata. Irene dice: «Io vorrei il sole, vorrei fare il bagno e divertirmi. Ma soprattutto vorrei scoprire cosa c’è dietro a tutte queste cose che desidero, perché solo così, una volta tornata a casa, non perderò tutta la bellezza di oggi». La guardo, grata e commossa. Ridestata da una ragazzina di 13 anni. Mi impressiona sempre accorgermi che l’ampiezza dei nostri cuori è la stessa. E che desideriamo proprio le stesse cose.

In autostrada riceviamo una telefonata dalla compagnia del battello che avevamo prenotato. Ci dicono che la tratta da San Fruttuoso a Santa Margherita è sospesa perché il mare è grosso e pericoloso. È Gesù, lo riconosco: sorride dei nostri progetti e intanto mi ricorda che è Lui che fa tutte le cose.

Siamo costretti a cambiare itinerario. Arriviamo con il pullman sulla vetta del monte di Portofino e, in due ore, scendiamo al mare: c’è un sole splendente, l’aria è tiepida. Lo sapevamo che san Giuseppe tifa per noi. Percorriamo il sentiero che, tra pini marittimi ed ulivi, si snoda fino al paese. Intanto si chiacchiera un po’ di questo nuovo inizio della scuola. Arriviamo, stanchi e affamati, alla chiesa di San Giorgio in cima al promontorio, dal quale si vede un panorama mozzafiato. Da lì si domina il mare, da un lato impetuoso contro le rocce, dall’altro appena increspato sul porto. Consegniamo quest’anno a Maria, e ci buttiamo sulle invitanti focacce liguri.

Per questa particolare occasione, abbiamo invitato Gaia, Claudia e Luca, tre ragazzi che quest’anno hanno fatto il pellegrinaggio in Polonia, da Cracovia fino a Czestochowa. Ci raccontano cosa li ha mossi a fare così tanti chilometri di strada per andare dalla Madonna, come hanno vissuto questo cammino e cosa è iniziato a cambiare in loro. I ragazzi ascoltano, attenti e curiosi. Le domande incalzano: nessuno vuole più andarsene. Capita sempre così davanti alla Bellezza dell’esperienza.

Il sole è ancora alto e le sorprese non sono ancora finite. Dopo venti minuti di cammino nei boschi raggiungiamo Paraggi, una delle più belle spiagge del golfo, e lì, a dispetto di tutte le previsioni, finalmente riusciamo a fare il bagno. I ragazzi si lanciano in acqua, raccogliendo gli ultimi raggi di sole.

In pullman i ragazzi iniziano a cantare insieme. Ascoltando le parole della canzone You ripenso alla giornata trascorsa con loro. «Ma oggi quando vi siete accorti di Gesù?». Reagiscono subito. «Vogliamo incontrarLo anche domani».