Tempo di adottare... un libro

Un valido alleato per chi è in cattedra. E uno strumento chiave per gli studenti. Ma come scegliere un testo scolastico in un panorama vasto e spesso deludente? Ecco qui qualche criterio utile. E qualche suggerimento
Maria Grazia Fertoli

Un docente quando insegna deve avere dei validi alleati nei libri di testo, strumenti insostituibili nel lavoro personale di ciascun ragazzo, con cui può ripercorrere con pazienza quanto affrontato in classe e ha la possibilità di far suo quanto incontrato a lezione.

Non si impara sui libri di testo, ma il libro di testo deve poter essere uno strumento utile per sistematizzare ciò che è stato messo a tema in classe, luogo in cui si dà avvio, ma senza esaurirlo, al processo della scoperta e della conoscenza.

Spesso, però, questi importantissimi strumenti non si rivelano un aiuto, ma un ostacolo alla conoscenza, quando sono sommari, imprecisi o ideologicamente impostati e contraddittori rispetto alla proposta del docente. Sceglierli con cura è un impegno e un dovere di ciascun insegnante e della comunità educante di una scuola.

In una scuola che si prefigga di educare nei ragazzi realismo, ragionevolezza, tensione morale e libertà critica, un libro di testo non vale l’altro. Si devono adottare libri che siano rispettosi della disciplina che trattano, che sappiano rivolgersi adeguatamente ai ragazzi, che sappiano gerarchizzare gli argomenti e che offrano un’interpretazione critica di ciò che affrontano, a partire da un’ipotesi di senso.

Libri di questo tipo non sono facili da trovare e possono nascere solo dallo studio e dalla riflessione di autori che siano insieme profondi conoscitori della disciplina che presentano e impegnati nel lavoro dell’insegnamento.

Libri così sono preziosi. Vale la pena segnalarne alcuni che in questi ultimi anni hanno accompagnato il lavoro quotidiano di molti insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Spesso sono pubblicati da case editrici piccole o poco presenti nel normale circuito di distribuzione, ma meritano di essere cercati come perle preziose all’interno di un panorama editoriale spesso omologato e deludente.

I primi libri che val la pena prendere in considerazione sono pubblicati da Itaca Libri e sono raccolti nella collana per la scuola “La cetra” , diretta da Raffaela Paggi. Questi testi, di area prevalentemente umanistica, sono nati “sul campo”, dal lavoro di alcuni docenti della scuola secondaria di primo grado, coinvolti in un lavoro di riflessione soprattutto nell’ambito dell’“Associazione Culturale Il rischio educativo”. Tale lavoro di ricerca, confronto e verifica ha portato alla stesura della grammatica Nel suono il senso, a cui si sono aggiunte alcune raccolte di testi letterari, oggi pubblicate nei tre volumi di “Orizzonti” , le edizioni scolastiche dell’Iliade e dell’Odissea, per giungere al recentissimo Narrare la storia.

La loro prima caratteristica è l’essere voci originali in un coro editoriale sostanzialmente monocorde. Nella grammatica Nel suono il senso gli autori, Raffaela Paggi, Luciana Albini e Daniele Ferrari propongono una concezione di lingua come strumento per costruire segni, nella consapevolezza che un testo si costruisce combinando le parole non a caso, ma nel rispetto di certe regole, nel desiderio di comunicare ad altri la ricchezza e l’importanza di ciò che si vive. In questo orizzonte viene offerto ai ragazzi un metodo per scoprire quali siano queste regole e per quali ragioni esistano, mettendoli nelle condizioni di operare un’indagine linguistica. Un primato deciso, dunque, al lavoro di scoperta e di implicazione di ciascun ragazzo, nella consapevolezza che si apprende solo ciò di cui si fa esperienza.

Un posto di rilievo tra i libri de “La Cetra” occupa Narrare la storia di Alessandro Grittini e Luca Franceschini, con la supervisione e la consulenza di Roby Ronza: non si può comprendere il presente e pensare il futuro in maniera libera e costruttiva se non partendo da una conoscenza critica del proprio passato. Non è facile, perché la storia si presta a riduzioni ideologiche e a letture strumentali. Tuttavia il libro, sottolineando la dimensione narrativa della storia, si sviluppa come un racconto dei fatti dell’uomo, presentando un racconto avvincente, scorrevole, di facile lettura e, al tempo stesso, rigoroso, con numerosi approfondimenti critici e col costante riferimento alle fonti. Al centro di questo racconto non ci sono esclusivamente le strutture economiche, politiche e sociali, ma l’uomo, con le sue azioni e le sue scelte, facili, difficili, contraddittorie, giuste o sbagliate. Ovvero, protagonista è l’uomo, in tutta la sua interezza, nella sua capacità di costruire e nella sua tensione ideale.

Non appartiene a “La cetra”, ma è nato da un analogo lavoro di verifica critica in classe, il manuale di matematica per la scuola secondaria di primo grado, Matematica a Sorpresa della casa editrice Principato, preparato da Andrea Gorini. Attraverso questo volume è possibile proporre ai ragazzi attività ed esercizi che li portino a ri-scoprire i risultati e a fare proprie le scoperte dei grandi matematici. Una risposta, questa, al pregiudizio secondo cui la matematica sarebbe fredda e arida, un ambito di sole formule, applicazioni, calcoli, senza spazio per l’intrapresa personale e la libertà creativa. Nel manuale la presentazione delle proprietà e delle regole è preceduta dal suggerimento di alcune attività di esplorazione e sperimentazione per “mettere le mani in pasta”. E ogni capitolo si apre con una grande fotografia in cui è possibile riconoscere l’aspetto che verrà poi sviluppato. Anche nella parte degli esercizi non mancano proposte in cui si vada oltre la sola applicazione di tecniche e regole, affinché la conoscenza matematica diventi esperienza.

Se ci spostiamo invece nell’universo articolato della scuola secondaria di secondo grado, deve essere assolutamente preso in considerazione Pensare e fare matematica: un corso per il liceo scientifico edito da Rizzoli Education, curato da Andreini, Bramanti, Manara, Prestipino, Saporiti. Gli autori propongono un libro che non si riduca a un formulario–eserciziario, ma che sia uno strumento per arrivare a guardare la matematica come un modo di vedere, di pensare e di parlare. Per apprenderla, bisogna agire, non ci si può limitare ad ascoltare e ripetere, a eseguire istruzioni altrui. Nel titolo si fa riferimento al “pensare” e al “fare”: in una materia così non si può agire inconsapevolmente, seguire procedure predeterminate senza chiedersi i significati e senza cercare ragioni adeguate. E neppure si può evitare di lavorare, di impegnarsi per superare difficoltà e ostacoli. È dal “fare” in questo senso che si può penetrare avventurosamente nel “pensare”. I concetti matematici crescono, arricchendosi di significato e di rapporto con la realtà, perché la matematica è un modo di vederne e comprenderne sia gli aspetti esteriori, sia quelli più profondi e nascosti.

L’ultimo testo da segnalare è il corso di fisica per il triennio del liceo scientifico Fenomeni, leggi, esperimenti, edito da Minerva a firma Marazzini, Bergamaschini e Mazzoni. Gli studenti possono fare esperienza delle dimensioni fondamentali della disciplina. Il libro offre suggerimenti di attività sperimentali proposte come occasione di riflessione critica sul metodo scientifico.