Cardinale Marc Ouellet

«Il clericalismo spegne il fuoco della Chiesa»

Il Papa scrive al cardinale Ouellet, della Pontificia commissione per l'America Latina, e riflette sull'attività pubblica dei laici: l'educazione alla fede deve tornare ad essere un «lavoro artigianale, non una produzione in serie»
Iacopo Scaramuzzi

Il clericalismo è «una delle deformazioni più grandi» che deve affrontare la Chiesa in America latina: lo scrive papa Francesco in una lettera inviata al cardinale Marc Ouellet, presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina e i Caraibi, sottolineando che il clericalismo «va spegnendo poco a poco il fuoco profetico di cui l’intera Chiesa è chiamata a rendere testimonianza nel cuore dei suoi popoli». Per il Pontefice argentino «abbiamo generato una élite laicale credendo che sono laici impegnati solo quelli che lavorano in cose "dei preti", e abbiamo dimenticato, trascurandolo, il credente che molte volte brucia la sua speranza nella lotta quotidiana per vivere la fede», ed invece «non è il pastore a dover dire al laico quello che deve fare e dire» nella vita pubblica.

«Evocare il Santo Popolo fedele di Dio è evocare l'orizzonte al quale siamo invitati a guardare e dal quale riflettere», scrive il Papa nella lettera inviata al cardinale Ouellet dopo che, lo scorso quattro marzo, lo stesso Francesco aveva incontrato i partecipanti all'assemblea plenaria di questo organismo dedicata al tema «dell’indispensabile impegno dei fedeli laici nella vita pubblica dei paesi latino-americani». Questo «ci aiuta a non cadere in riflessioni che possono, di per sé, esser molto buone, ma che finiscono con l'omologare la vita della nostra gente o con il teorizzare a tal punto che la speculazione finisce con l'uccidere l'azione. Guardare continuamente al Popolo di Dio ci salva da certi nominalismi dichiarazionisti (slogan) che sono belle frasi ma che non riescono a sostenere la vita delle nostre comunità. Per esempio, ricordo ora la famosa frase: "è l’ora dei laici", ma sembra che l’orologio si sia fermato». D'altronde, «nessuno è stato battezzato prete né vescovo. Ci hanno battezzati laici ed è il segno indelebile che nessuno potrà mai cancellare».

Citando il documento «Lumen Gentium» del Concilio vaticano II, poi, il Papa prosegue: «Non possiamo riflettere sul tema del laicato ignorando una delle deformazioni più grandi che l'America Latina deve affrontare - e a cui vi chiedo di rivolgere un'attenzione particolare -, il clericalismo», che «porta a una omologazione del laicato; trattandolo come "mandatario" limita le diverse iniziative, gli sforzi e, oserei dire, le audacie necessarie per poter portare la Buona Novella del Vangelo a tutti gli ambiti dell’attività sociale e, soprattutto, politica. Il clericalismo, lungi dal dare impulso ai diversi contributi e proposte, va spegnendo poco a poco il fuoco profetico di cui l'intera Chiesa è chiamata a rendere testimonianza nel cuore dei suoi popoli».

CONTINUA A LEGGERE SU VATICAN INSIDER