Don Emmanuele Silanos alla fine della presentazione.

BANGKOK Una scommessa sulla libertà

Il rischio educativo di don Giussani presentato nella capitale thailandese. Dove diventa il punto di partenza per una nuova ipotesi di lavoro...
Paola Ronconi

A fine gennaio è stata presentata a Bangkok, Thailandia, l’edizione inglese de Il rischio educativo di don Giussani, all’interno di un seminario su “Diritti e situazioni di disagio dei giovani” organizzato dall’Università cattolica di Bangkok in collaborazione con il centro Giovanni Paolo II per la dottrina sociale della Chiesa e dal pontificio consiglio Giustizia e Pace. A parlare de Il rischio educativo è stato invitato don Emmanuele Silanos, della Fraternità San Carlo Borromeo, che ormai da qualche anno svolge la sua missione a Taipei, Taiwan. Alla presenza del Nunzio, di monsignor Anthony Frontiero, rappresentante del cardinale Renato Martino di Giustizia e Pace, di un vescovo coreano e di alcuni esperti di educazione del sud-est asiatico, Luciano Valla, che da Bangkok coordina le attività di Avsi nel sud-est asiatico, ha introdotto spiegando ai presenti come sia nato il movimento di Comunione e Liberazione e cosa sia Avsi. Ha quindi lasciato la parola a don Silanos che ha ripercorso i punti salienti del libro, e ha concluso indicato «un grande educatore» presente nella storia del mondo, uno che scommette totalmente sulla libertà dell’uomo: Gesù Cristo. La presentazione è stata organizzata grazie al rapporto tra monsignor Salvatore Pennacchio, nunzio in Thailandia, e Luciano Valla. Dopo i primi progetti a seguito del disastro dello tsunami, Avsi ha iniziato una presenza diretta nel 2006 in Tailandia ed in Birmania. La Chiesa è una realtà di estrema minoranza in questi Paesi (meno dell’1% della popolazione è cattolica), ma vivace, presente nel tessuto sociale ed attiva grazie anche alla collaborazione di molti volontari laici locali.
Oggi, inizio 2009, Avsi sostiene circa 1.000 bambini nel Nord Thailandia e nella regione confinante dello Shan State, in Birmania. «Il bisogno educativo dei bambini non trova una risposta esauriente negli adulti che stanno con loro. Spesso gli adulti che desiderano collaborare alla loro crescita non sanno trovare in loro e nella loro cultura le risposte adeguate al bisogno degli studenti che hanno di fronte. L’occasione è capitata ad hoc. La conferenza non è certo stata un punto di arrivo, ma - come ha detto Luciano Valla - «il punto di partenza per un lavoro organico fra noi, nella speranza che possa generare una proposta di lavoro per i nostri collaboratori, già ora più di cinquanta».