Un momento del pellegrinaggio.

Tra le braccia di san Giacomo

Per l’Anno Santo, la comunità spagnola di Cl ha proposto un pellegrinaggio a Santiago di Compostela. E in mille hanno salutato l’Apostolo, amico di Gesù. Pregandolo con queste parole...

San Giacomo: ricordando quel primo pellegrinaggio dell’estate del 1982, ci presentiamo di nuovo qui, davanti alle tue spoglie mortali e davanti a Te, che sei in cielo e per questo conosci molti fra i nostri familiari e amici del movimento di Comunione e Liberazione che già condividono con te questa esperienza misteriosa dell’oltre la morte. Quanti siamo qui, siamo un piccolo campione di quel piccolo gruppo di servitori di Cristo che camminano con Lui e verso di Lui lungo il sentiero che ha tracciato il carisma di don Luigi Giussani, il nostro fondatore, e che continua a esserci indicato oggi da don Julián Carrón. Siamo persone che si sono messe insieme nella vita, attratti dalla figura di Gesù Cristo e dalla sua presenza personale e misteriosa fra noi, come frutto di un incontro che ha suscitato in ciascuno la curiosità e il desiderio di conoscerlo meglio e seguirlo, proprio come è capitato a te una mattina di 2000 anni fa sulle rive del lago di Genezaret. Non abbiamo altre credenziali. La nostra esperienza è una semplice amicizia che opera nel quotidiano e si alimenta in una compagnia guidata al Destino grande che tu già hai raggiunto.
Tu conosci la situazione della Spagna. Questa Spagna in cui tu e Paolo seminaste, irrigaste e coltivaste i primi germogli della fede cristiana. La Spagna della quale sei diventato simbolo, patrono della sua rifondazione a partire dall’anno 800 e della sua espansione nel mondo, nel quale ha portato l’annuncio di Cristo e la fede fino al XVII secolo. Ma come sai, tutto ha iniziato a corrompersi allora per l’Europa cristiana e per la Spagna. E siamo giunti, nel XX secolo, a un nuovo tempo di abdicazione, di emarginazione e perfino di vero e proprio odio nei confronti del cristianesimo. Attraverso percorsi strani, e non facili, alcuni di noi hanno incontrato una luce nuova, un’energia in cui tornava a risuonare con una forza esistenziale - anche se marcata da trecento anni di crisi - la tradizione cristiana ricevuta dai nostri padri. Una luce che brillava e veniva da Milano. Essa ci ha permesso di superare la riduzione del cristianesimo a un rigido moralismo e sentimentalismo. Ha riaperto il cammino della ragione verso la fede, proponendoci la fede stessa in una forma persuasiva e attraente per la vita. A questa luce ci siamo aggrappati con decisione per viverla e diffonderla qui, in tutta la Spagna. In quest’opera stiamo vedendo - lentamente ma con continuità - rinascere e crescere un popolo che si è diffuso in quasi tutta la Spagna. Ti chiediamo che tu benedica il successore di Pietro, il nostro Papa Benedetto XVI, la cui guida cerchiamo di servire fedelmente, e l’Arcivescovo di Compostela Julián Barrio Barrio, che ci accoglie oggi e che accoglierà presto il Santo Padre pellegrino. E che tu benedica le nostre vite e ci aiuti a comprendere meglio, Tu che hai informato i secoli più grandi della storia spagnola, come rendere più fruttuoso per Cristo e per la Sua Chiesa il nostro peregrinare per questa terra addolorata e confusa, fedeli al carisma di don Giussani, che divide con te la gioia di questa giornata.
(Testo letto da José Miguel Oriol durante la messa dei pellegrini a Santiago de Compostela, 4 luglio 2010)