La forza di Dio è la gioia del suo popolo

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Luigi Giussani

Appunti
dal
saluto conclusivo di Luigi Giussani al Triduo pasquale
di Gioventù Studentesca




Ti ringrazio, don Giorgio, perché mi dai la parola in un momento
impressionante per la vita di tutti questi nostri amici, giovani amici, e per
la risposta che il cuore nostro, il cuore di ognuno di noi, sente di dover cercare
per donarla in una grande ripresa di fraternità universale.

Forse impareremo anche nella nostra amicizia a dare tempo e profondità di
esperienza al nostro rapporto con la Bibbia, che è il libro che il Signore
ha voluto stabilire per illustrare, per illuminare, quello che dalla Bibbia viene
animato e chiarito.

All’inizio del libro con cui la Bibbia parla del profeta Abramo che ha
realizzato l’immensità del dramma religioso di questo popolo consacrato
dalla grandezza di Dio, ci accorgeremo - camminando pagina per pagina, una pagina
dopo l’altra, camminando di parola in parola, di pensiero in pensiero -
di tutto quello che il Signore ha inteso dire all’uomo, agli uomini che
lo cercano, all’uomo che sta ad ascoltare la sua voce, al dramma dell’uomo.

La questione è molto semplice: Dio risponde alla necessità che
l’uomo ha provando quanto la sua esperienza venga motivata, ingrandita,
resa robusta e forte, quanto più egli segue la parola di Dio. Mi son permesso
accettare di darvi il benvenuto per indicarvi una frase, un pensiero con cui
Dio fa dire all’uomo, fa raccontare all’uomo, tutto ciò che
lo interessa (la ricerca dell’umano ha come “interesse” ciò per
cui val la pena vivere, altrimenti sarebbe inutile l’esistenza dell’uomo
e specialmente inutile il parlar di Dio): «L’uomo cerca la felicità»,
dice la Bibbia.

«
L’uomo cerca la felicità», il compimento di una serietà intensa
e felice. Qual è il metodo con cui Dio “persegue” l’uomo,
cioè crea degli esseri nella storia, introducendoli al significato di
tutto? Da quando il Signore ci prende per le spalle e ci spinge in avanti, da
quel momento non c’è più nulla che possa sostituire il dono
di Dio nella vita.

Forse sarebbe buona cosa che voi vi impegnaste, impegnaste con voi i vostri sacerdoti
o le persone mature, più adulte, affinché chiariscano le parole
e le frasi dette, usate da Dio. Per esempio, farete una grande reclame (come
un gran vociare) quando cercherete di inventare risposte alle vostre esigenze,
e troverete invece che risposte se ne danno esclusivamente se si mette la testa
sulle spalle di Cristo.

La forza dell’uomo è tutta concentrata nella ricerca di soddisfazione,
di felicità. Ora, Dio non solo esiste in questi sentimenti, ma è in
questi sentimenti la Sua risposta, la Sua presenza, quella Presenza per cui uno
dice: «È così!».

La forza del Signore è la nostra gioia. La formula con cui gli antichi
profeti ebrei hanno concentrato l’attenzione di tutti i loro seguaci, dei
loro conoscenti, è così ristabilita in una unità di evidenza,
con quella stessa forza e con quella chiarezza con cui don Giorgio andava anche
oggi parlando della nostra sequela a Cristo: seguire Cristo! Perché seguire
Cristo si può, inevitabilmente si deve.

«
La forza di Dio è la gioia del suo popolo». «La forza di Dio è forza
del suo popolo». Son parole che tutta la nostra vita è chiamata
a capire, ad abbracciare e a portare dovunque si sia. Aiutiamoci a portare insieme,
aiutiamoci a lasciare operare insieme questa forza di Dio che è gioia
per l’uomo: la forza del Signore è la gioia del suo popolo.