Parole improvvisate per un saluto

Parola tra noi
Luigi Giussani

Appunti dall’intervento finale di Luigi Giussani all’Assemblea Internazionale dei responsabilidi Comunione e Liberazione
La Thuile, 30 agosto 2000


 

Il carisma è una storia, non una persona; è una storia, e questa si riassume nella potenza di una persona: Gesù di Nazareth.
Vi auguro che il Signore ripaghi la fatica che voi gli mettete a disposizione, ripaghi questa fatica già in questa vita, nel pezzo di mondo che vivrete.
Se c’è un ideale, una traduzione ideale della verità che noi cerchiamo di amare devotamente e di servire in questo mondo, vorrei indicare padre Jerry come il punto dove tale storia ha raggiunto improvvisamente un acme, un pinnacolo, un sommo. Nella sua vita ci ha già testimoniato il Signore nella espressione più potente della sua forza divina. Nella semplicità e nella brevità del suo intervento, io sono stato ricostituito, mi sono sentito ricostituire. Questo auguro che avvenga per ognuno di voi: chi è sposato, chi ha moglie o marito o i figli, chi si è dedicato al Signore nella verginità attraverso il sacrificio quotidiano, nella fedeltà ai compiti che davanti al mondo ha acquisito ognuno di noi, ognuno di voi abbia questa somma gioia, che può esistere, resistere anche in mezzo a tutte le turbolenze, nei limiti umani.
Il carisma è una storia, ogni carisma è una storia. Ma il carisma dei carismi, che è Cristo, Gesù, si dilata in tutto il mondo, in tutti i tempi attraverso i particolari che il Signore investe e che dà come risultato già acquisito, come definizione già fatta, già esistente, di ciò che era - per tutti gli uomini, in tutti i momenti della vita, in qualsiasi circostanza dell’esistenza - ideale di desiderio e di attuazione.


Perciò, non ci separiamo più neanche con la morte. Con calma e con profonda pace pensiamo ai nostri amici che già hanno varcato la soglia ultima della vita. Penso in questo istante (permettetemi di citare questo particolare, perché per la mia vita è stato molto importante, ma lo potrei dire di ogni altro nome di compagni che hanno già passato il termine del cammino contingente, dell’umanità contingente) a Enzo Piccinini, che l’anno scorso era tra noi e adesso è dentro di noi, è tra noi e dentro di noi.
La Madonna vi accompagni con la sua memoria. Jesu dulcis memoria, perché la memoria della Madonna, la madre di Lui, è la sorgente che definisce l’essenza della nostra memoria.
Jesu dulcis memoria, sed super mel et omnia ejus dulcis praesentia.
Ma sopra tutto, sopra tutte le cose è la dolcezza della Sua presenza: essa diventa per noi il veicolo che fa entrare nella bellezza, nella bontà, nella forza del Suo mistero: Dio fatto uomo, con il nome all’anagrafe.
Auguro a voi che nulla al mondo possa rendersi obiezione tale che sia lecito o inevitabile sospendere questa memoria di Cristo, che è la vita del mondo: perché Egli è la vita del mondo. Egli è la vita del mondo!
Io vi auguro di essere come padre Jerry, semplicemente capaci di sentire, di leggere il volto, la presenza di Gesù in ogni momento della nostra vita. La semplicità con cui padre Jerry - alla sua non più giovane, giovanissima età - ha aderito e ha saputo dare risposta.
Grazie! Scusate, ma non è stata un’invasione presuntuosa la mia. Sarebbe rabbia, umanamente parlando, sarebbe rabbia il non poter venire a salutarvi a uno a uno, ognuno di voi, a uno a uno, perché siamo legati a ognuno della compagnia, a ogni altro della compagnia, e questo inesorabilmente, inevitabilmente. Nulla ci può distaccare l’uno dall’altro, come un pezzo del corpo da un altro membro.
Che il Signore benedica quello che ha incominciato in voi, lo benedica e lo faccia permanere per l’eternità, perché l’eternità comincia nella nostra unione qui adesso. Grazie, ciao!