La copertina dell'album.

Liszt suona per Verdi e Wagner

Il 2013 è l'anno in cui si festeggia il bicentenario della nascita di Verdi e Wagner. Michele Campanella sceglie di celebrare i due compositori interpretando le riduzioni e gli arrangiamenti per pianoforte ideate dall'autore ungherese...
Andrea Milanesi

Tempi duri per gli amanti di Rossini, Bellini, Donizetti e Puccini. A occhio e croce, infatti, nel 2013 Giuseppe Verdi, Richard Wagner e il bicentenario delle loro nascite si stanno contendendo circa il 70 per cento dei cartelloni delle principali istituzioni teatrali del nostro Paese: il Cigno di Busseto presente con buona parte della sua produzione, mentre del maestro di Bayreuth è soprattutto il monumentale ciclo dell'Anello del Nibelungo a farla da padrone. Un testa a testa che dai cartelloni dei teatri sembra spostarsi anche tra gli scaffali dei negozi di dischi, dove i due eterni rivali continuano a duellare quasi unicamente con le registrazioni audio e video dei loro più celebri melodrammi.
A uscire dal coro è invece il cofanetto firmato dal pianista Michele Campanella, che ha inciso su uno strumento Steinway & Sons del 1892 l’integrale degli adattamenti per pianoforte realizzati da Franz Liszt (1811-1886) sulle musiche di Verdi e Wagner.

Un progetto che, se da un lato porta in primo piano le indiscusse doti virtuosistiche dell’interprete, dall’altro mette sotto una nuova luce la musica dei due grandi compositori; quella riflessa appunto attraverso l’arte di un altro illustre genio, Liszt, che con il suo talento mimetico ha compiuto un lavoro creativo di rielaborazione, tra parafrasi (liberi adattamenti) e trascrizioni (“traduzioni letterali” che lasciano perlopiù inalterato il testo musicale originale).

In un’epoca in cui non esistevano impianti hi-fi o lettori Mp3 - ma neppure i legami e le tutele derivate da copyright e diritti d’autore -, riduzioni e arrangiamenti non solo erano ammessi, ma addirittura fortemente caldeggiati pur di poter permettere al più vasto pubblico possibile di accostarsi alle opere scritte dai compositori di grido; quando poi a realizzarli era un maestro di lusso come Liszt, l’operazione era doppiamente benvenuta.

Da un lato, infatti, gli appassionati della lirica riconosceranno qui le citazioni delle arie, delle romanze e delle scene dei loro beniamini (tratte da opere come Il trovatore, Rigoletto e Don Carlo di Verdi o Tannhäuser, Lohengrin e Parsifal di Wagner), apprezzandone la nuova veste armonica perfettamente adattata alle capacità espressive della tastiera; dall’altro i cultori della musica pianistica riconosceranno l'impronta originale di Liszt, la sua capacità di scomporre e ri-comporre le tessere musicali di un complesso mosaico e di elaborare una sintesi compiuta e sempre assolutamente personale.
Perché - meglio sgombrare il campo da ogni possibile equivoco - questo è innanzitutto un disco dedicato alla musica di Liszt; ma ciò non toglie che, tra Verdi e Wagner, la sfida non è mai finita, neppure tra le trascrizioni di Liszt...

LISZT
The Complete Wagner & Verdi Transcriptions
Michele Campanella
3 Cd Brilliant / Ducale (2013)