La copertina del disco, <br><em>Christmas Oratorio</em>.

NATALE Sotto l'albero un Bach a ritmo di jazz

Chi se lo sarebbe immaginato un "Christmas Oratorio" così? Metti insieme due grandi interpreti, i King's Singers e la WDR Big Band. Il risultato è un disco fedele e al tempo stesso virtuoso, che convince anche i più scettici
Andrea Milanesi

Ci vuole una certa dose di coraggio - o forse di incoscienza - per prendere un capolavoro come l’Oratorio di Natale di Johann Sebastian Bach, sicuramente la più classica e conosciuta delle composizioni natalizie, e riadattarla per voci soliste e big band jazz; l'operazione si preannuncia, infatti, particolarmente delicata, perché sulla carta potrebbe rischiare di lasciare insoddisfatti i fan più ortodossi e intransigenti di entrambi gli schieramenti.
Eppure, c'è qualcosa di particolarmente convincente in questo disco, che forse può spingere anche gli scettici a fare un passo in avanti e azzardare la scommessa di un ascolto. Innanzitutto la garanzia offerta dal pedigree di razza degli interpreti: da un lato - quello classico - i King's Singers, pluri-premiato sestetto vocale sugli allori da oltre quarant'anni (ovviamente con i dovuti cambi di formazione), di casa tra il repertorio polifonico rinascimentale come tra quello contemporaneo (con incursioni in quello pop), da Gesualdo da Venosa a György Ligeti (passando per Michael Bublé); dall'altro la WDR Big Band, orchestra jazz tra le più acclamate e richieste nel panorama internazionale, già al fianco di artisti come Milt Jackson, Ray Brown e i fratelli Brecker.
Virtuosismo e versatilità sono le doti principali dei due ensemble e su queste solide fondamenta è stato costruito l'edificio sonoro in questione: un lavoro serio e rigoroso, condotto con grande rispetto per la partitura originaria e per il suo illustre autore, con quel medesimo spirito di libera e creativa iniziativa con cui lo stesso Bach rimaneggiava e rielaborava le più svariate opere dei suoi colleghi.
L'idea che ha mosso il musicista Bill Dobbins, autore degli arrangiamenti, è proprio quella di rileggere alla luce dei ritmi sincopati e delle tecniche di improvvisazione tipici del linguaggio jazzistico le sei Cantate scritte dal Thomaskantor; seguendo questa traccia, dall’Oratorio di Natale sono state selezionate le arie e i corali che meglio si adattavano alle straordinarie caratteristiche interpretative dei King's Singers e della WDR Big Band, pur conservando i recitativi dell’Evangelista, che riportano le storie relative alla nascita di Gesù così come sono presentate nei Vangeli.
Tra riflessi blues e atmosfere swing, questa lettura provocatoria e per certi versi spregiudicata offre sicuramente un punto di vista “altro”, una prospettiva diversa dell'opera sacra barocca; un tentativo assolutamente originale e di gran gusto, di fronte al quale, con ogni probabilità, perfino Bach si sarebbe avvicinato con curiosità e interesse.

JOHANN SEBASTIAN BACH
Christmas Oratorio

King’s Singers & WDR Big Band
Signum Classics (Jupiter)
2 Cd, € 25