<em>Contro la croce. Il martirio <br>dei cristiani in Medio Oriente.</em>

Il "terzo incomodo" nel deserto insanguinato

Nella guerra in atto in Medio Oriente, le prime vittime sono le minoranze cristiane, colpite in quanto portatrici di una diversa concezione dell'altro. Come difenderle? Con l'invito del Papa, a ricordarci che il vero obiettivo è «iniziare processi»
Giorgio Paolucci

In copertina, la fotografia di un miliziano dell'Isis che rimuove la croce dal campanile della chiesa di San Giorgio a Mosul, Iraq, per sostituirla con la bandiera nera del califfato, esprime in un’immagine plastica e drammatica quello che si sta consumando in varie regioni del Medio Oriente: il tentativo di eliminare una presenza che per secoli è stata protagonista di una convivenza tra differenti identità e che spesso ha fatto da ponte tra loro, favorendo il dialogo e testimoniando la possibilità di una riconciliazione dove troppo spesso si è consentito che prevalesse la logica della sopraffazione.

In quello che appare sempre di più come un conflitto tra diverse fazioni del mondo islamico (nel quale peraltro giocano il loro ruolo e coltivano i loro interessi le grandi potenze) le minoranze cristiane - con le opere sociali, educative e caritative da esse originate, ma più profondamente con la loro stessa presenza - rappresentano un intralcio per qualsiasi progetto egemonico e totalitario. Un "terzo incomodo" irriducibile a logiche di potere - inassimilabile, e per questo da neutralizzare - che testimonia un tesoro di umanità nuova e una concezione dell’altro come parte di sé, come qualcosa di necessario alla propria vocazione.

Perciò la mobilitazione per la permanenza dei cristiani nelle terre dove il cristianesimo è nato - ora più che mai necessaria, specie da parte di un Occidente che ha responsabilità non piccole nella genesi e nella gestione delle situazioni di crisi in Medio Oriente - non può essere ridotta a una battaglia identitaria, ma coincide con la difesa di spazi di libertà e di sviluppo per tutti coloro che le abitano. Compito dei cristiani, come ricorda papa Francesco, è quello di iniziare processi più che di possedere spazi. Offrendo una testimonianza nuda e insieme affascinante che la pace è possibile, e coltivando fiori di vita nuova in un deserto insanguinato. Con la certezza che non sarà il deserto a prevalere.

Mario Mauro, Matteo Forte
Contro la croce. Il martirio dei cristiani in Medio Oriente
Itaca
pp. 128 - €12,50