<em>SdisOrè</em> di Giovanni Testori, con Michele Maccagno.

Gli Incamminati trovano casa

Nei nuovi locali del Centro culturale di Milano, una sala intitolata al collaboratore di Testori. La compagnia di Franco Branciaroli proporrà le produzioni del Festival DeSidera e altri progetti dedicati alla città. Si debutta il 24 settembre
Luca Fiore

«Quando inizia un nuovo progetto, siamo animati da una grande speranza. Il titolo originale del romanzo di Dickens, Grandi speranze, è Great Expectations, dove il termine inglese trattiene meglio dell’italiano entrambe le accezioni di speranza e aspettativa. L’aspettativa è la dimensione laica che la sensibilità religiosa chiama speranza. Mi auguro che questo nuovo spazio condiviso dal Centro culturale di Milano e dal Teatro degli Incamminati possa essere un luogo dove queste due visioni si possano confrontare entrando anche in dialettica».

È l’augurio portato da Filippo del Corno, assessore alla Cultura del Comune di Milano, alla presentazione a Palazzo Marino del nuovo Auditorium Cmc - Spazio Banterle, che inizierà la sua attività da settimana prossima nella nuova sede del Centro culturale in Largo Corsia dei Servi. Un riconoscimento del contributo alla città delle due istituzioni culturali milanesi (il Cmc quest’anno festeggia i 35 anni) al quale si è associata anche Cristina Cappellini, assessore alle Culture, identità e autonomie della Regione Lombardia.

La notizia, ad ogni modo, è che a Milano apre un nuovo spazio dedicato al teatro. È intitolato ad Emanuele Banterle, cofondatore della compagnia voluta da Giovanni Testori e personalità centrale del mondo teatrale italiano degli ultimi trent’anni, sarà gestito dagli stessi Incamminati (la direzione è affidata a Valerio Bongiorno), e non nasce per far concorrenza alle numerose realtà già presenti e consolidate sul territorio milanese. «Da tempo la nostra compagnia desiderava poter avere un proprio spazio», spiega il direttore artistico Luca Doninelli: «E a questo si è aggiunta l’esperienza del Festival DeSidera di Bergamo che è nato dalla volontà di portare il teatro sul territorio e dal quale sono uscite produzioni che, in alcuni casi, hanno avuto successo in giro per l’Italia. Oggi lo Spazio Banterle ci dà la possibilità di far conoscere questi spettacoli anche sulla piazza milanese e intraprendere altri progetti».

Quali? Innanzitutto la rassegna “Sguardi sulla città”, che nasce in collaborazione con il Cmc per aiutare «a trasformare il patrimonio culturale di Milano da un luogo di nostalgia a una fonte di ispirazione per il presente», spiega Doninelli: «Perché anche i cinesi di via Paolo Sarpi hanno diritto di conoscere l’eredità di Jannacci». Il palcoscenico di questa operazione non sarà la centralissima sala del Cmc, ma i luoghi spesso periferici legati all’opera dei grandi milanesi: il Giambellino per Gaber, via Mac Mahon per Testori, il Gallaratese per Aldo Rossi.

L’altra iniziativa annunciata da Doninelli è una scuola permanente di drammaturgia in collaborazione con le università milanesi («non solo quelle umanistiche»). E poi la possibilità che lo Spazio Banterle possa diventare un’occasione per gli scrittori italiani – di solito molto restii a farlo – di coinvolgersi con il teatro, offrendo loro un luogo dove proporre nuovi testi in fieri.

La nuova sala (110 posti complessivi) avrà anche una programmazione regolare con produzioni degli Incamminati, che si aprirà sabato 24 settembre con la lettura, di Franco Branciaroli, di Giuda, dello stesso Doninelli. A seguire L’incendio di via Keplero di Carlo Emilio Gadda con Paolo Bessagato (29 settembre – 2 ottobre), Magnificat di Alda Merini, interpretato da Arianna Scommegna (14-16 ottobre); Gimondi di Paolo Aresi con Matteo Bonanni (10-13 novembre); SdisOrè di Giovanni Testori, con Michele Maccagno, regia di Gigi Dall’Aglio (24-27 novembre). Qui il cartellone completo.

La presentazione a Palazzo Marino è stata anche l’occasione per la presentazione di quel che sta attorno allo Spazio Banterle, e cioè la nuova sede del Centro culturale di Milano nel palazzo progettato dallo Studio Caccia Dominioni che si trova accanto alla chiesa di San Vito (oggi parrocchia ortodossa di Sant’Ambrogio). Lo spazio, che verrà inaugurato il 21 settembre, oltre agli uffici e a un bookshop gestito in collaborazione con l’editore Itaca, comprende anche una sala espositiva dedicata alla fotografia e alle arti figurative. La prima proposta è dedicata al grande fotoreporter W. Eugene Smith e verrà inaugurata il 24 settembre.