"Gl'innamorati da Carlo Goldoni", regia di G.Borgia.

Goldoni in Puglia: tra commedia e tragedia

Fino al 17 aprile, va in scena al Teatro Libero di Milano "Gl'innamorati" di Fabrizio Sinisi. Basato sul testo di Goldoni, la storia d'amore tra Eugenia e Fulgenzio viene ambientata nell'Italia meridionale. Uno spettacolo divertente, ma «non frivolo»
Luca Fiore

La trama è semplice ed è quella di Goldoni: Eugenia e Fulgenzio si amano e vorrebbero sposarsi. La relazione è a dir poco tormentata per la gelosia di lei e l'impulsività di lui. Dopo un tira e molla che attraversa tutta la commedia, i due si sposano, anche se non si sa se vivranno felici e contenti. Fabrizio Sinisi, drammaturgo e poeta di Barletta, classe 1987, prende il plot e lo riscrive inventando una sorta di lezione drammatizzata sulla natura dell'amore ambientata nella Puglia contemporanea.

Gl'innamorati da Carlo Goldoni, per la regia di Gianpiero Borgia, con Elena Cotugno e lo stesso Gianpiero Borgia (al Teatro Libero di Milano fino al 17 aprile) è uno spettacolo divertente (si ride molto), ma per nulla frivolo. Gli attori-personaggi, entrando e uscendo dalla parte, interpretano e allo stesso tempo spiegano i drammi, i paradossi e le assurdità a cui si può arrivare quando si ha a che fare con la persona amata. «L'amore non è che incontri degli ostacoli: l'amore li produce. Li genera», spiega il Fulgenzio di Sinisi nel prologo: «Finge di addolorarsi dei conflitti: ma non può vivere senza. E se non ce ne sono, li crea». L'amore, spiegano ancora i protagonisti, è un combattimento, il cui scopo è il possesso totale dell'altro: «Possesso, si capisce, impossibile».

Sinisi scrive una commedia, ma dà l'impressione di voler mettere in scena una tragedia. Ne risulta il ritratto di un amore che sa nutrirsi soltanto di narcisismo egocentrico. A scalfire la corazza degli amanti-gladiatori è, in fondo, la mai detta vulnerabilità, la mai ammessa solitudine, il mai afferrato bisogno di dipendenza. Se gli "Eugenia e Fulgenzio personaggi" sembrano non accorgersi di quel che capita loro, gli "Eugenia e Fulgenzio attori" sanno leggere, qui in modo onesto, là in modo consapevole, quel che l'autore ha messo loro in bocca. In questo senso il finale chiarirà, in un raffinato doppio monologo, quanto, anche nelle trame di una tragicommedia, si nasconda la necessaria dimensione del destino. In scena va «l'amore o il desiderio dell'amore»? E che cosa davvero permette di riguadagnare ciò che ogni volta sembra perduto definitivamente?

Borgia sa oliare bene la macchina drammaturgica di Sinisi e dare ritmo necessario della commedia. Il suo Fulgenzio, barlettano doc, è un italiano simpatico con il quale è facile immedesimarsi. La Eugenia della brava Elena Cotugno saprebbe far perdere le staffe anche a un monaco zen.

Gl'innamorati
Da Carlo Goldoni
Regia di Gianpiero Borgia
Drammaturgia di Fabrizio Sinisi
Con Elena Cotugno e Gianpiero Borgia
Al Teatro Libero di Milano dall'11 al 17 aprile


Per informazioni e prenotazioni: www.teatrolibero.it