Carlotta Guareschi, assieme al padre Giovannino e al fratello Alberto.

Quella "pasionaria" che è in tutti noi

Lo scorso 25 ottobre è scomparsa la figlia di Giovannino Guareschi, Carlotta. Dai primi anni di vita durante la Guerra alle giornate passate col padre sul Po. Il racconto di chi ha conosciuto di persona questa «splendida cristiana»
Giorgio Vittadini

«La Pasionaria è una donna tenace: a quattro anni e mezzo possiede la fermezza di carattere di una quarantenne». Così l'aveva descritta suo padre, Giovannino Guareschi. Lo scorso 25 ottobre è scomparsa Carlotta Guareschi, avrebbe compiuto 72 anni a novembre. La figlia dello scrittore del Mondo Piccolo di don Camillo e Peppone si occupava insieme al fratello Alberto del Centro Studi e dell'archivio dedicato al padre.

Come milioni di lettori ho imparato a conoscere la Pasionaria dal Diario Clandestino che Giovannino scrisse mentre era nel lager in Germania, durante la Seconda guerra mondiale. Carlotta avrebbe conosciuto di persona il padre solo a due anni di età, nata durante la sua detenzione, presa dalla «fretta di venire al mondo», e da quel momento avrebbe ispirato la figura della Pasionaria che ha animato tanti racconti dello scrittore emiliano. Ho seguito i suoi primi anni nelle tante storie raccontate nel Corrierino delle Famiglie, rubrica contenuta nel settimanale Candido, poi raccolte nell'omonimo volume e ne Lo Zibaldino.

L'ho vista diventare grande nella Vita con Giò dove Guareschi racconta quelli che sarebbero stati i suoi ultimi anni di vita, quando Carlotta si era sposata da poco. Ho iniziato a leggere Guareschi poco dopo la sua morte avvenuta nel 1968, ma ancora adesso, quarant'anni dopo, sento contemporanea la figura della Pasionaria perché incarna un personaggio eterno nella storia del mondo, che ogni persona piena di desiderio non può non amare. La Pasionaria è Tom Sawyer, è Pinocchio di Collodi (il bambino-Pinocchio come lo raffigurò Comencini), è Gian Burrasca, è Pippi Calzelunghe, è Calvin del fumetto Calvin e Hobbes. In una parola, è il bambino che fin dai primi anni di vita mostra la sua personalità e non accetta di essere succube del mondo degli adulti, cercando di confrontarsi con esso in modo libero.

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