Lo spazio BimbIncontra, dedicato ai più piccoli.

Dal Sentierone a piazza Dante: «Tu cosa cerchi?»

Una tre giorni "piena" per tanti. Da chi è stato invitato per la prima volta a chi è capitato in piazza quasi per caso. Mostre, dibattiti, concerti, partite di calcetto e non solo. Un evento che ha coinvolto e segnato tutti, anche i più piccoli...
Martina Liut

Una luce che brilla negli occhi. È questo ciò che ha accomunato le persone che hanno partecipato all’ottava edizione di BergamoIncontra. La tradizionale festa che, da venerdì 26 a domenica 28 giugno, ha raccolto grandi e piccini attorno ad alcuni luoghi storici della città: dal Sentierone a piazza Dante. Una caratteristica che sembrava accomunare proprio tutti: dai bambini che hanno giocato nello spazio BimbIncontra, ai volontari, agli organizzatori. Persino chi, quasi per caso, si è fermato alle mostre e tra i padiglioni, spinto dalla curiosità.

Non servono grandi parole per trasmettere un’intensità, una profondità di sguardo sulla propria vita. Come per i bambini, con i quali non funzionano i discorsi, e che ti raccontano tutto attraverso gesti ed espressioni. Giulia, per esempio, che ha trascorso questi giorni nello spazio BimbIncontra. Tornando a casa ha detto alla sua mamma: «Vorrei che durasse tutta la vita».

Agli sguardi non si può sfuggire. E, quando accade di incontrare persone che vivono con intensità, non si può che rimanere colpiti. Così Grazia, una volontaria, ha raccontato quello che le è successo spiegando la mostra dedicata al titolo della manifestazione, "Cosa cercate?": «Una signora, Chiara, salutandoci dopo averle illustrato i pannelli, mi ha detto "Grazie per questa condivisione gratuita. È necessaria, poi quel che ne verrà si vedrà". Mi è sembrato proprio riassumere tutto il senso di BergamoIncontra», spiega Grazia: una condivisione gratuita di tutto ciò che siamo, per essere più noi».

Gli incontri sono stati tanti durante la tre giorni, che quest’anno ha contato quasi trenta ospiti provenienti da mondi e culture molto diverse tra loro: da Luciano Violante al giornalista irlandese John Waters, dal sociologo Mauro Magatti fino all'architetto spagnolo Alberto Campo Baeza. Ma non solo: in programma c'erano concerti rock e di musica classica, per non dimenticare uno spettacolo teatrale dal titolo: "Che c'è di nuovo? La notte dell'Innominato", con l'attore Franco Branciaroli. E, per non trascurare nessun momento della giornata, sono stati allestiti uno spazio ristorazione, un luogo dedicato solamente ai bambini e un campo da calcetto.

Ma cosa ha significato conoscere persone nuove, dai relatori ai visitatori? Patrizia, un’altra volontaria, lo ha raccontato così: «Ieri ho partecipato a quasi tutti gli incontri in programma. Quello che più mi ha stupito e commosso è stata la disponibilità dei vari relatori a lasciarsi incontrare. Non saprei ricostruire con ordine il filo dei vari interventi, ma mi è rimasta con chiarezza l'impressione di aver conosciuto degli uomini, che hanno condiviso con noi i racconti della loro vita con tutta la sincerità e verità di cui erano capaci». Una semplicità, quella dei relatori, che gli ha permesso di abbandonare la propria posizione per raccontare di sé e della propria vita, di cambiare punto di vista a fronte delle sollecitazioni del discorso, o di unirsi per un caffè al popolo di BergamoIncontra.

«La lealtà con la quale i nostri ospiti, celebri e meno famosi, hanno preso in considerazione la domanda "Cosa cercate?", implicandosi con tutta la loro umanità e storia», spiega invece Sara, un’insegnante che durante BergamoIncontra si è dedicata alla spiegazione delle mostre insieme ad alcuni ragazzi delle superiori: «Mi ha accompagnato nei tre giorni della manifestazione: non potevo fare a meno di desiderare di poter essere anch’io sincera e appassionata allo stesso modo, nel presentare la mostra, nello stare con gli amici o con le persone che avevo invitato. Anche con chi, davanti ai contenuti proposti, non ha nascosto la propria delusione, domanda o commozione: in questo senso ho vissuto cosa significhi incontrare realmente, in modo costruttivo».

Trovare chi ti possa sorprendere in questo modo attraverso parole, gesti e sguardi, non può lasciare indifferenti. È quello che ha fatto chiedere a Elisabetta «Ma io cosa cerco?», mentre spiegava la mostra "Rock ‘n’ Roll e il desiderio dell’infinito" curata dallo scrittore ed editorialista irlandese John Waters. «Conoscevo tutti gli artisti di cui parlava la mostra, ma raccontare le loro canzoni, i loro tormenti, il loro desiderio mi ha fatto chiedere: "E io, che sono come loro, cosa cerco?"».

Cosa cerco? Cosa cerchiamo? Cosa cercate? BergamoIncontra è stato questo: vedere e conoscere persone in un modo talmente sorprendente da portare una luce nuova su quello che domani ci aspetta. Scoprire che, quando meno te l’aspetti, o nella situazione che apparirebbe più lontana dal tuo sentire, si verificano incontri e occasioni che non vorresti più perdere. Come ha detto papa Francesco, riprendendo un frase di don Giussani: «Il cristianesimo non si realizza mai nella storia come fissità di posizioni da difendere, che si rapportino al nuovo in pura antitesi; il cristianesimo è principio di redenzione, che assume il nuovo salvandonolo».