Il Papa accolto a Palermo.

Il Papa, gli U2 e la vita che riparte

La visita di Benedetto XVI in Sicilia ha risvegliato, in alcuni universitari, il desiderio di cercare in ogni cosa «quel filo rosso che rende unita la vita». A lezione, in una partita di calcio o al concerto di una rockband...

Dopo l’incontro con il Papa del 3 ottobre, io e i miei amici eravamo commossi e feriti. Siamo tornati a casa col desiderio di giocarci fino in fondo, nell’ambiente in cui siamo chiamati ogni giorno, alla ricerca di quel filo rosso che rende unita la vita. Cosa significa che c’è un filo rosso? Enzo Piccinini diceva che «la vita è unita quando uno inizia a mettere il cuore in tutto ciò che fa». Noi di questo stiamo facendo esperienza. Vi racconto alcuni fatti.

Quel filo rosso tra il Papa e gli U2. Dacia, qualche giorno dopo essere stata a Palermo dal Papa, è andata a Roma al concerto degli U2. Ci ha raccontato che: «La bellezza della musica, così come la maestosità del cupolone sono state una ferita che mi ha richiamata al mio Destino ultimo. Un richiamo così vivo che non ho potuto fare a meno di tornare in Piazza san Pietro per l’Angelus del Papa e commuovermi, ascoltando Bono Vox che cantava: “Credo nel Regno dei Cieli/ ma non ho ancora trovato quello che sto cercando”. Perché io quello che cercavo l’ho trovato!».

A caritativa e in università. Facendo caritativa nel quartiere “Cappuccini” di Catania, sperimentiamo che si può vivere senza censurare il nostro desiderio di Verità e di Bene. In occasione dell’accoglienza matricole alcuni amici - Giuseppe, Giovanni e Alessia - si sono chiesti: «Cosa succederebbe se provassimo a giocare questo desiderio anche in università?» Così è nata la proposta di una “Partita del Cuore” che si terrà nei prossimi giorni in università. Il Preside era colpito. Lo sorprendeva «ricevere una proposta diversa da ragazzi a cui interessa la vita».
Cercando quel filo rosso, ci siamo accorti che cambia anche il modo di stare a lezione. Cosa unisce la lezione e l’incontro del Papa? La mia domanda. E l’autocoscienza che ho di me, della mia storia, della mia appartenenza. Che mi permettono di sfidare i compagni sulle questioni che la lezione suscita.
Tutto questo continua ad accadere. E nasce dal paragone serrato della realtà con le domande del nostro cuore, attraverso il metodo di giudizio che ci viene costantemente indicato da Carrón.
Ilenia, Catania