Vicky al Meeting di Rimini 2008.

«Come fai a essere certa che era proprio lo sguardo di Gesù?»

Alla Rutgers University di Newark (New Jersey), l'incontro con Vicky. Decine di persone commosse. E il rettore che, alla fine, fa una promessa...

L’incontro con Vicky ieri sera alla Rutgers è stato meraviglioso. Abbiamo iniziato con una clip dal documentario (Greater; ndr), poi Luciana Ciantia ha spiegato brevemente com’è nato Meeting Point e Vicky ha raccontato la sua storia. Alla fine dell’incontro il rettore, con gli occhi sgranati, ha subissato Vicky di domande: «Sarebbe stato possibile tutto quello che ci hai raccontato senza il tuo incontro con Rose?», «Perché lo sguardo di Rose è speciale?», «Come fai ad essere certa che era proprio lo sguardo di Dio?», «Cosa vuol dire che i volontari di Meeting Point non avevano nessun progetto su di te?»; intanto, intorno a loro, si sono raccolti tutti i presenti per ascoltare le risposte di Vicky. In sala non volava una mosca. Vicky era contentissima e alla fine mi ha detto: «Martina, ho parlato al rettore di Gesù!», visto che prima dell’incontro le avevo descritto l’ambiente ideologico e liberal di Rutgers. Il rettore mi ha detto che ha intenzione di mandare un assegno di 500 dollari al Meeting Point come ringraziamento per Vicky. Il rettore e gli altri professori presenti hanno incoraggiato me ed Alexi (che ha presentato la serata) a organizzare altri incontri simili, perché tutti gli studenti di Rutgers dovrebbero poter ascoltare e vedere una cosa così. Anche i miei studenti sono venuti commossi a ringraziare. Il quotidiano dell’università (che viene distribuito ogni giorno in 17mila copie) ha mandato a coprire l'evento un giornalista, un fotografo e un cameraman; il giornalista mi ha poi contattato dicendo che vorrebbero sostenere attivamente Meeting Point International. Una ragazzina del Ghana, che era venuta all’incontro perché aveva visto i poster di invito appesi in giro, ha detto che desiderava anche su di lei quello sguardo di cui parlava Vicky, allora alcuni ragazzi del Clu l’hanno invitata a cena, e settimana prossima verrà alla nostra Scuola di comunità. L’unico che è rimasto scettico è stato il mio professore che ha razionalizzato subito la cosa dicendo: «Racconto commovente, ma mi ha lasciato perplesso la conclusione su Cristo, ma d’altra parte in molte storie di guarigioni i malati alla fine ricorrono a una spiegazione di tipo religioso». Che mistero la libertà dell’altro! Puoi letteralmente portargli davanti un Lazzaro che cammina, e l’altro può continuare a negarlo! Per me Vicky è stata davvero un incontro, davanti a lei io non ho proprio più nessun alibi, nessun “ma”. Voglio solo seguire come segue lei! Alla fine della cena mi ha detto: «Martina, quello che mi continua a muovere, ad andare avanti, è continuare a incontrare amici come te che mi guardano con lo stesso sguardo di Rose, per questo valore più grande che è in me. Dunque adesso ci dobbiamo accompagnare in questo viaggio, e scriverci delle scoperte che faremo».
Martina, New Jersey